T e r r o i r

Il lago di Bolsena ha un terroir unico al mondo. Si trova al centro del distretto vulcanico Vulsino, un’area che nel Pleistocene (600.000-100.000 anni fa) ha vissuto una forte attività vulcanica che ha interessato 5 differenti aree con diverse età geologiche: Paleobolsena, Bolsena-Orvieto, Latera, Montefiascone e Neo-Bolsena.
Terroir
L e r a d i c i d e i n o s t r i v i n i


L’attività è stata di tipo eruttivo con un’espulsione di una mole di materiale paragonabile solo a quello delle esplosioni dei Campi-Flegrei. Per questo l’intera area è stata ricoperta da materiale piroclastico di diversa natura: lapillo, tufo, peperino, cenere e sabbia vulcanica, pietra pomice e materiale basaltico che costituiscono un terroir geologicamente complesso, frantumato e sconvolto, le cui caratteristiche morfologiche, strutturali, geofisiche e geochimiche sono ancora tutte da scoprire.
I suoli ricoperti da questi materiali risultano ricchi in nutrienti fondamentali come l’azoto e minerali come potassio, ferro, manganese e silicati. Questi minerali apportano ai vini una spiccata sapidità e mineralità, caratteristiche che rendono i vini freschi e vibranti, con un ottimo potenziale d’invecchiamento.I suoli vulcanici, ricchi di sabbie e ceneri ben drenanti e leggeri, permettono alla vite di sviluppare radici profonde, essenziali per l’approvvigionamento idrico durante i periodi di odierna siccità, andando a ricavare acqua dalle falde acquifere più profonde. Inoltre, la struttura porosa del terreno favorisce una buona circolazione dell’aria attorno alle radici, limitando il rischio di ristagni idrici e di malattie radicali.
Questa condizione geologica fornisce poi uno scudo fisico a possibili attacchi radicali della fillossera, permettendo di conservare in quest’areale la storicità di alcune viti a piede franco, provenienti da vecchi vigneti o legati a rincalzi della vigna.
Oggi, il Distretto Vulcanico Vulsino è dominato dall’ampia caldera che ospita il Lago di Bolsena, circondata da alture che si elevano fino a 600 metri garantendo maturazioni fenoliche piene grazie ai notevoli sbalzi termici tra giorno e notte.